tag:blogger.com,1999:blog-64580349581107227122024-03-06T09:05:17.696+01:00Doctor PrivacyDoctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.comBlogger35125tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-3589604476342589352011-01-21T13:25:00.001+01:002011-01-21T13:25:39.175+01:00Online il numero di telefono di Berlusconi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM1Yh3KDb1uEjG8ltZZkhNt196fP2xPU_Vt2Pbd4OGl366bO2tKPs31Iy_IAvVRzLwAbHmxgX_2GvC5pt1LBfftpBcvfZqYZy64YH8CdHhktb7gYNBThmRN1WUj1UKAbQWikhMveH_kEhW/s1600/annozero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" s5="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM1Yh3KDb1uEjG8ltZZkhNt196fP2xPU_Vt2Pbd4OGl366bO2tKPs31Iy_IAvVRzLwAbHmxgX_2GvC5pt1LBfftpBcvfZqYZy64YH8CdHhktb7gYNBThmRN1WUj1UKAbQWikhMveH_kEhW/s200/annozero.jpg" width="200" /></a>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Durante la puntata di ieri (20/02/2011) di Annozero, all’inviato Sandro Ruotolo non è bastato coprire le ultime tre cifre del numero di telefono del Presidente del Consiglio per evitare l’accusa de “Il Giornale” di aver reso pubblico il recapito di Silvio Berlusconi. Pare infatti che proprio quelle stesse tre cifre coperte durante la diretta fossero le uniche mostrate negli atti dell’inchiesta sull’ormai celeberrimo Caso Ruby. <br />A quel punto gli spettatori attenti non hanno dovuto fare altro che un semplice collage per ottenere niente popò di meno che il numero di cellulare del Presidente del Consiglio italiano, immediatamente pubblicato in rete. Ad onor del vero l’anomalia prende le mosse qualche giorno prima quando, non si sa da dove, sono spuntate le famose 389 pagine degli <a href="http://affaritaliani.libero.it/static/upll/pdf/Berlusconi-Invito_a_presentarsi.pdf">Atti inviati dalla Procura di Milano al Parlamento</a>. Nel breve giro di poche ore la rete ha fatto eco alla notizia e il file ha fatto il giro del mondo trasformando in informazione pubblica, con tanto di intercettazioni e recapiti telefonici dei soggetti coinvolti, quello che di norma sarebbe dovuto essere a conoscenza soltanto dei membri della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere. <br />Ma così non è stato, anzi, se fino a qualche anno fa di queste “soffiate” se ne sarebbero avvantaggiati soltanto i media più noti, oggi il famoso “segreto di pulcinella”, quello che pochi sanno, molti sospettano, ma nessuno è disposto a dimostrare, grazie alla rete diventa di dominio pubblico in brevissimo tempo, bruciando notizie che un tempo avrebbero fatto la gioia di tanti quotidiani.<br />Le conseguenze, ovviamente, non si sono lasciate attendere. La testata diretta da Alessandro Sallusti ha tuonato contro Annozero mentre il Garante della Privacy, con un comunicato stampa, ha invitato i siti di informazione on line ad oscurare con urgenza tutti i recapiti telefonici riferibili a persone coinvolte nell'inchiesta sul cosiddetto caso Ruby tratti dagli atti della Procura di Milano. L’Autorità ha anche colto l’occasione per richiamare il mondo dei media ad un più “scrupoloso rispetto del principio di essenzialità dell'informazione”.</span> </div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-50974385503967484732011-01-12T18:55:00.006+01:002011-01-12T19:23:33.427+01:00Siti web e privacy, i nodi vengono al pettine<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAcrA-PlVeTTsP-g560ms1JDq7yRhnpPbWEqklnd7IV6aUf5vvnE5RajQkZaYY0uNni2krD68-Pz-3yVh-2edEXWJXJlRgPeLYmyDU3MzOn9XfCxD4Ci9RRYQpVMyfhrd8j-cEbFFgox1a/s1600/spam.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAcrA-PlVeTTsP-g560ms1JDq7yRhnpPbWEqklnd7IV6aUf5vvnE5RajQkZaYY0uNni2krD68-Pz-3yVh-2edEXWJXJlRgPeLYmyDU3MzOn9XfCxD4Ci9RRYQpVMyfhrd8j-cEbFFgox1a/s1600/spam.jpg" /></a> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Raccogliere dati attraverso un form per utilizzarli a scopo promozionale è una pratica molto diffusa. Meno diffusa è invece la consapevolezza di come la legge privacy disciplini questa delicata materia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come era prevedibile, la tanto sottovalutata legge privacy sta cominciando a creare qualche problema soprattutto a chi, attraverso un sito web, raccoglie dati sugli utenti per poi utilizzarli a fini promozionali. Nel luglio 2010, infatti, il Garante per la protezione dei dati personali, su segnalazione del Centro per i diritti del cittadino, è </span><a href="http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1741998"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">intervenuto</span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> dichiarando illecito il trattamento di dati personali effettuato da un noto sito internet attivo nel settore immobiliare, colpevole di aver incautamente utilizzato i dati dei navigatori raccolti tramite un form per attività di profilazione e invio di comunicazioni promozionali senza disporre di un loro consenso specifico e documentato per iscritto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Così, per una banalità, per quella che a molti potrebbe apparire come una semplice svista, la società titolare del portale web è stata costretta ad interrompere le operazioni e a porre rimedio alle lacune delle sue pagine internet. Ma questa è soltanto la punta dell’iceberg. Sì perché, costi di aggiornamento e ristrutturazione del sito a parte, l’azienda si ritrova ora con un archivio clienti non più utilizzabile per scopi promozionali, almeno finché non avrà nuovamente raccolto da ogni singolo iscritto espresso consenso ad utilizzare i suoi dati per tali finalità. Un problema non da poco, soprattutto se si pensa che, per evitarlo, sarebbe bastato interpellare un </span><a href="http://www.doctorprivacy.it/"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">esperto</span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> capace di segnalare la violazione e predisporre un’Informativa fatta come si deve. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma, come si sa, in Italia siamo un po’ tutti allenatori, presidenti, avvocati e, perché no, a quanto pare, anche consulenti privacy.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><br />
<a href="http://www.doctorprivacy.it/"><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vai al sito Doctor Privacy</span></strong></a></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-69393658119573124522011-01-12T16:28:00.009+01:002011-01-12T19:22:48.650+01:00La tessera del tifoso lede la privacy? Il Garante interviene<div style="text-align: justify;">
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzQ7Utfe_CY83ePa7MWwnMz4Y37z7mqRMvoSdP5c6dVaY-2nmarjwr7LzE-0K3K2nxhsnOsx0GLiSYHrl56rrsa9cdGgLkMpePfmU7B1dA8Mae4NEL2ctzcq7k1gwrq7iRPu57Qcijd4LZ/s1600/tessera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img border="0" height="130" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzQ7Utfe_CY83ePa7MWwnMz4Y37z7mqRMvoSdP5c6dVaY-2nmarjwr7LzE-0K3K2nxhsnOsx0GLiSYHrl56rrsa9cdGgLkMpePfmU7B1dA8Mae4NEL2ctzcq7k1gwrq7iRPu57Qcijd4LZ/s200/tessera.jpg" width="200" /></span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> In risposta alle diverse segnalazioni di potenziali violazioni della disciplina sulla protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2003) nel programma “tessera del tifoso”, il Garante della Privacy ha deciso di intervenire fissando precise garanzie a tutela dei dati dei supporter delle squadre di calcio. </span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il 10 novembre 2010 l’autorità ha infatti emesso un </span><a href="http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1779725"><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">provvedimento</span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> con il quale prescrive a tutte le società sportive che aderiscono al programma di migliorare ed integrare le informative fornite ai tifosi che intendono tesserarsi. </span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dal momento che la tessera del tifoso contiene i dati del possessore, è identificabile univocamente, è spesso munita di tag RFID ed è rilasciata soltanto dopo una serie di controlli effettuati dalla Questura, con inevitabile trattamento di dati giudiziari (art. 27 D.Lgs. 196/2003), secondo il Codice Privacy i sottoscrittori avrebbero dovuto ricevere opportune e complete informazioni sui trattamenti cui venivano sottoposti i loro dati (art. 13 D.Lgs. 196/2003).</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma in molti casi, viste le numerose segnalazioni pervenute al Garante, è evidente che le cose siano andate in modo diverso. Per questo l’Autorità ha ritenuto opportuno precisare nel dettaglio quali informazioni debbano essere necessariamente fornite a chi intende richiedere la tessera.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In particolare il provvedimento del 10 novembre 2010 richiede espressamente che l’Informativa evidenzi:</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- i trattamenti di dati che non richiedono il consenso, perché connessi al rilascio della tessera;</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- i trattamenti di dati che possono essere effettuati solo su base volontaria e con un consenso ad hoc (marketing, profilazione, invio di comunicazioni commerciali); </span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- la comunicazione dei dati anagrafici del sottoscrittore alla Questura per le necessarie verifiche sulla presenza di eventuali provvedimenti che ostacolino il rilascio della tessera (D.a.spo., misure di prevenzione, sentenze di condanna per reati cosiddetti da stadio);</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- le caratteristiche dei trattamenti effettuati tramite la tecnologia RFID.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nel </span><a href="http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1779725"><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">provvedimento</span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> l’Autorità invita infine le società che intendano effettuare attività di profilazione degli iscritti, ad acquisire, per detti trattamenti, uno specifico e distinto consenso da parte degli interessati, provvedendo, nei casi previsti, anche all’eventuale notifica.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Secondo quanto prescritto, tali misure dovranno essere adottate entro 45 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento da parte delle società sportive. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><br />
<a href="http://www.doctorprivacy.it/"><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vai al sito Doctor Privacy</span></strong></a></div>
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-76005986360666329592010-12-20T12:13:00.005+01:002011-01-12T19:20:52.782+01:00Legge privacy: vincolo o tutela?<div style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRjAaoXxvQLky3aZEGYEMBO4FUwdfP4Wy45LHTHNNxs7MsixHbgtE2k6vQDfJWCQJ_vQ9l_wbfHf2_Pr-VMf1sGbVNRt6XxUoImPb6_dePpm6wivmpszlLqdbn2RRBFO9Px1UP0iXCGDot/s1600/consulenzaprivacy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRjAaoXxvQLky3aZEGYEMBO4FUwdfP4Wy45LHTHNNxs7MsixHbgtE2k6vQDfJWCQJ_vQ9l_wbfHf2_Pr-VMf1sGbVNRt6XxUoImPb6_dePpm6wivmpszlLqdbn2RRBFO9Px1UP0iXCGDot/s200/consulenzaprivacy.jpg" width="200" /></a>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Ecco un esempio concreto di ciò che spesso cerchiamo di far comprendere alle aziende, ovvero che la normativa sulla privacy (D.Lgs. 196/2003) è vigente, comporta degli obblighi e, se interpretata correttamente, più che un vincolo o un adempimento burocratico è un vero e proprio strumento di tutela. Lo dimostra il caso cui fa riferimento il link di seguito riportato, che dimostra quali possano essere le conseguenze di una sottovalutazione delle implicazioni connesse al Codice Privacy. L'episodio riguarda un web master alle prese con le conseguenze di una sottovalutazione, tanto sua quanto del suo cliente, delle implicazioni del D.Lgs. 192/2003 sulla realizzazione e gestione di un sito web.</span><br />
<span style="font-size: small;"><br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span></span></div>
<div style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.giorgiotave.it/forum/leggi-sul-web/128908-informativa-privacy-196-2003-responsabilita-del-cliente-o-del-web-master.html#post710066">Sito, web master, privacy policy e legge privacy</a></span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-22413959194236609152010-12-17T16:46:00.016+01:002011-01-12T19:16:57.083+01:00Una foto, e sei rintracciabile in tutto il mondo<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK-VgTx4GEo0djrT9DJ_D1UaLV-lFVOpFp-Tk_baJbA_3vmTEzLtKWVzWK8s2XK0flJnMBjmFszqrKuT01ujYNgFBfdr8gyb4_IbirGn1phQUB1Ks0iPigZrG2u3b8ddyp8fMb3bcGOrTJ/s1600/imagesCASAWSYS.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="112" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK-VgTx4GEo0djrT9DJ_D1UaLV-lFVOpFp-Tk_baJbA_3vmTEzLtKWVzWK8s2XK0flJnMBjmFszqrKuT01ujYNgFBfdr8gyb4_IbirGn1phQUB1Ks0iPigZrG2u3b8ddyp8fMb3bcGOrTJ/s200/imagesCASAWSYS.jpg" width="200" /></a> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><em><strong>Dopo Shazam & co., quei software che permettono di identificare un brano musicale facendolo ascoltare al telefonino, ecco l’ultima diavoleria per i più curiosi: lo “Shazam” per le persone.</strong></em><br /><br />Fotografare per strada una persona inconsapevole. Tornare a casa, caricare la foto su internet e, nel breve istante di un click, trovare l’ignaro/a protagonista del nostro scatto, con tutta la sua vita, le sue fotografie, le sue amicizie, i suoi gusti e interessi.<br />Fantascienza? Roba da C.S.I.? Nient’affato. Questa è l’ultima innovazione in materia di social network. Si chiama Tag Suggestion ed è un’applicazione che, manco a dirlo, a breve sarà disponibile per gli oltre 500 milioni di utenti di Facebook. Così, chiunque potrà riesumare i propri album fotografici e scoprire chi era quel tizio finito sullo sfondo della foto di capodanno 2006 o scovare quella ragazza in bikini immortalata l’estate scorsa, maggiorenne o minorenne che sia. Come del resto chiunque, in qualsiasi momento, potrà fissare nella memoria di un telefonino o di una macchina fotografica il volto di un passante, per ritracciarlo in un secondo momento, seduto comodamente sulla poltrona di casa. <br />In Italia, dove vige una normativa sulla privacy piuttosto stringente, ma allo stesso tempo l’entusiamo per il social network è il più alto al mondo, qualcuno sta già cominciando a riflettere sulle possibili implicazioni di questa nuova tecnologia per la riservatezza delle persone. Al netto di tutti i “vantaggi” del sistema Tag Suggestion, che farà la gioia dei “ritracciatori” di amici e vecchie fiamme tramite Facebook, resta infatti ancora ampio il panorama di storture e disagi insiti in cotanta meraviglia informatica.<br />Ma la tecnologia non si ferma e, statene certi, di sorprese ne arriveranno ancora molte in futuro. Quindi non resta che mettersi al passo coi tempi ed adeguare comportamenti ed abitudini ad un contesto in cui la sfera personale sarà sempre più messa a dura prova, ovviamente con tutte le conseguenze che ne discendono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Leggi l'articolo</span><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/12/17/news/facebook_riconosce_volti-10267717/?ref=HREC2-9"><br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Facebook riconosce dal volto una foto per sapere il nome</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Jaime D’Alessandro, La Repubblica, 17 dicembre 2010.</span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-63377858120602994282010-10-30T12:06:00.005+02:002011-01-12T19:15:47.175+01:00Oltre il DPS. La privacy impatta anche su logistica e sicurezza<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXsSlAQI24M5cBTk9NvQu4mTSHj8HMl2xLew9deqGWA6xy6fWfUG8H8xz3HJTmIl0mWZ_2SUs2Qt8Lu5gP65xrWmbrqcd6Mb1tcnzoszwZW5jbvxstagNBR0UDy7ca1odrGNXdCSP4zTCZ/s1600/PrivacyDatiSensibili.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXsSlAQI24M5cBTk9NvQu4mTSHj8HMl2xLew9deqGWA6xy6fWfUG8H8xz3HJTmIl0mWZ_2SUs2Qt8Lu5gP65xrWmbrqcd6Mb1tcnzoszwZW5jbvxstagNBR0UDy7ca1odrGNXdCSP4zTCZ/s200/PrivacyDatiSensibili.jpg" width="179" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Che la privacy, così come interpretata e normata dal D.Lgs. 196/2003, sia una questione complicata se ne sono accorti un po’ tutti. Leggendo il noto Codice in materia di protezione dei dati personali ci si rende infatti immediatamente conto di quanto lo stesso vada ben oltre l’annuale adempimento burocratico-documentale, il famoso DPS, per entrare nel merito di materie e questioni che, all’apparenza, nulla hanno a che vedere con la tutela della riservatezza. Gli ultimi esempi in ordine di tempo sono emersi durante alcuni incontri di lavoro con due celeberrime multinazionali specializzate, l’una, nella realizzazione di sistemi di sicurezza intergrati, e l’altra nella fornitura di servizi logistici. Tanto in un caso quanto nell’altro, infatti, gli adempimenti previsti dalla suddetta legge hanno costretto le imprese ad approfondire la questione Privacy per trovare il modo corretto di strutturare la propria offerta. La prima, le cui soluzioni ricorrono all’uso di dispositivi per il monitoraggio video e il controllo degli accessi mediante analisi di impronte digitali o palmari, è addirittura arrivata a realizzare un manuale interno per formare adeguatamente i propri addetti su tutti gli obblighi di legge. La seconda, invece, proponendo tra i propri servizi la consegna a domicilio di prodotti farmaceutici, si è vista obbligata a modificare alcuni processi interni così da evitare che l’etichetta riportante il nome del prodotto violasse il diritto alla riservatezza del destinatario impendendo a chiunque di venire a conoscenza di informazioni che la norma della privacy classifica come dati sensibili.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><a href="http://www.doctorprivacy.it/"><strong>Vai al sito Doctor Privacy</strong></a></span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-79806807372460490542010-10-30T12:05:00.006+02:002011-01-12T19:15:18.216+01:00Web reputation a rischio. Raddoppiati in soli 3 anni i navigatori critici<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPMaEXZrQzRn6hQbig6iThX-qmDMeSyOlWbvnfLANpN_Kk0RZI4CQuCZQmwggrATZh4ta68r34P3fosXh9ByBz66vjybopcR33HkadtfqrOpqrKbuVdlrnTRKjUY-AssMBc-xqg2yd0sPR/s1600/web+reputation.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPMaEXZrQzRn6hQbig6iThX-qmDMeSyOlWbvnfLANpN_Kk0RZI4CQuCZQmwggrATZh4ta68r34P3fosXh9ByBz66vjybopcR33HkadtfqrOpqrKbuVdlrnTRKjUY-AssMBc-xqg2yd0sPR/s200/web+reputation.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Nel corso di un recente convegno organizzato presso la sede de Il Sole 24 Ore, sono emersi alcuni interessanti dati che confermano come il tema della web reputation sia per le aziende una questione non più rimandabile. Come evidenziato dalla relazione di Andrea Petronio (Partner della società di consulenza Bain & Company) sul rapporto che gli italiani hanno con la tecnologia e la rete internet, dal 2007 al 2010 l’attivismo dei navigatori nostrani, che ormai passano in media 14.1 ore/settimana su differenti social network, si è fatto sempre più intenso. Tra i tanti numeri riportati spicca in particolare, per le evidenti ripercussioni in termini di web reputation, quello legato ai cosiddetti navigatori critici, una categoria di utenti web abituati ad utilizzare la rete soprattutto per pubblicare rating/recensioni di prodotti e servizi, che nel giro di soli 3 anni è passata dal 19% al 37%.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana;"><a href="http://www.doctorprivacy.it/"><strong>Vai al sito Doctor Privacy</strong></a></span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-26266354759134911782010-10-27T17:05:00.005+02:002010-10-30T12:22:17.709+02:00Google Street View alle prese con la legge Privacy<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0jM5N3cpYhw4k_fdmgfrBVbxz-6G3z-o7u5ZH1KcbmzeK-_WkFXwHiN1gnuHhpXkPs7ElSNksr4dKPusZVjSQFEqx0H09_0u40b2BcrS0xtCwMamuh_9pcUUSjacSc3Acl7JMu32G3KnW/s1600/PrivacyGoogleStreetView.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0jM5N3cpYhw4k_fdmgfrBVbxz-6G3z-o7u5ZH1KcbmzeK-_WkFXwHiN1gnuHhpXkPs7ElSNksr4dKPusZVjSQFEqx0H09_0u40b2BcrS0xtCwMamuh_9pcUUSjacSc3Acl7JMu32G3KnW/s200/PrivacyGoogleStreetView.jpg" width="183" /></a><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Il colosso di Mountain View e la sua applicazione per la visualizzazione in 3D delle strade italiane devono ora fare i conti con il D.Lgs. 196/2003 e le sue successive modifiche. Come riportato da numerosi organi di stampa, la procura di Roma, prendendo spunto dalle conclusioni di un’istruttoria del Garante Privacy, ha infatti aperto un'inchiesta su Google Street View per verificare se le automobili utilizzate dall’azienda per mappare le strade durante i loro percorsi registrino o meno informazioni sensibili e riservate.</span></div>
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Leggi l'articolo</div>
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<a href="http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_27/inchiesta-romma-google-street_b8d396ba-e1b9-11df-9076-00144f02aabc.shtml">Violazione della privacy, la procura di Roma indaga su Google Street View</a></div>
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s.a., Corriere della Sera, 27 ottobre 2010.</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-87819470648937550822010-08-06T16:45:00.002+02:002011-01-12T19:13:22.453+01:00E' bigamo. La prima moglie lo scopre su Facebook<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSfUwXvoGt6KRRJ3WoAMbgc4uiZMnxMmHCysf7RlAOd0Bl-wJ8Viv9OzQMLI6XMGKkcAfCZBb1KZg4LVK0QKCP2UCxQ29Z7VUlksvXE6Wudv2uI5eKQtqEJlQGzd1sFJ66rMPVP_CfZ-_-/s1600/weddingfacebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" bx="true" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSfUwXvoGt6KRRJ3WoAMbgc4uiZMnxMmHCysf7RlAOd0Bl-wJ8Viv9OzQMLI6XMGKkcAfCZBb1KZg4LVK0QKCP2UCxQ29Z7VUlksvXE6Wudv2uI5eKQtqEJlQGzd1sFJ66rMPVP_CfZ-_-/s200/weddingfacebook.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una volta erano perlopiù gli improvvisi e inaspettati rientri a casa di un coniuge a rivelare l'infedeltà dell'altro, oggi potrebbe bastare un'occhiata al suo telefonino e, non ultimo, anche al suo profilo Facebook. Lo ha scoperto a proprie spese una 41enne di Cleveland che, digitando sul noto social network il nome della presunta amante del marito, ha scoperto numerose foto delle nozze tra i due. Smascherato dalla prima moglie l'uomo si è difeso dall'accusa di bigamia annunciandole l'invalidità, per mancata registrazione, del loro matrimonio.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Leggi l'articolo</span></div>
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<a href="http://www.news.com.au/world/lynne-france-finds-husband-married-to-someone-else-via-facebook/story-e6frfkyi-1225901892615"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lynda France finds husband married to someone else - via Facebook</span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">s.a., News.Com.Au, 06 agosto 2010</span>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-12087117682428179562010-04-08T11:56:00.004+02:002011-01-12T19:13:42.387+01:00Un "disinvolto" pensionato in Ferrari alla berlina su Facebook<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisVpBzG6CND_uARhwTEIoAwrgXLlH8NxlkAIT3mPEPxvpnzPGmht9mv201ajS5HMwvwFZXLSlWGNBcgnuw37H7gvpOlBoHI-w5iv2v2IFyPIM2JlyxGsT4OyBJKjnaGwPajgOkARJCCmu4/s1600/mrmaggo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisVpBzG6CND_uARhwTEIoAwrgXLlH8NxlkAIT3mPEPxvpnzPGmht9mv201ajS5HMwvwFZXLSlWGNBcgnuw37H7gvpOlBoHI-w5iv2v2IFyPIM2JlyxGsT4OyBJKjnaGwPajgOkARJCCmu4/s320/mrmaggo.jpg" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E' dedicato ad un tal Beppe di Nervi il gruppo Facebook con oltre 6.000 fan salito agli onori della cronaca dopo la recente denuncia del protagonista, stufo degli insulti e delle pseudo-minacce pubblicate a suo carico dai navigatori.<br style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;" />Il fatto coinvolge un allegro pensionato genovese e le sue peripezie automobilistiche compiute a bordo di una Ferrari sul lungomare del capoluogo ligure. Piccoli show ad uso e consumo degli amici e degli avventori di alcuni locali da aperitivo che nell'era dei social network costringono questo pensionato, forse un po' sopra le righe, a confrontarsi con le dinamiche della rete e le sue implicazioni in termini di reputazione. Ora il caso è in mano agli inquirenti che stanno valutando se e quali reati siano stati compiuti dagli autori dei post "meno eleganti". Ma vada come vada una cosa è certa: il nome e la reputazione dell'attempato ferrarista genovese, divenuto inconsapevolmente protagonista di tante polemiche, resteranno legati a questo spiacevole episodio ancora per molto tempo.<br style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;" /><br style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;" />Leggi l'articolo</span><a href="http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_08/porqueddu-vicino-nemico-facebook_fb0497e8-42d4-11df-ad88-00144f02aabe.shtml" style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il vicino diventa un nemico con un gruppo su Facebook</span></a><br style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;" /><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mario Porqueddu, Corriere della Sera, 08 aprile 2010</span></span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-70058957950120497432010-02-25T19:34:00.003+01:002010-04-08T12:29:25.855+02:00Quelle foto osè su Facebook: un peso insopportabile<div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUpDUPiT8yKM8HNmeQJdM4HK5DBE-PLsasCewkOBFFRfZP0_0hyphenhyphenIBzWpaU7JjJOmtr9GdAxuFChqN2vfkiIHQq4tbYnUeumUq5Z84_qeIupsnOz51YBYo11LImb1B-ZqVu8NkVXroSfWIA/s1600/suicide-facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="73" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUpDUPiT8yKM8HNmeQJdM4HK5DBE-PLsasCewkOBFFRfZP0_0hyphenhyphenIBzWpaU7JjJOmtr9GdAxuFChqN2vfkiIHQq4tbYnUeumUq5Z84_qeIupsnOz51YBYo11LImb1B-ZqVu8NkVXroSfWIA/s200/suicide-facebook.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Una giovane inglese di 24 anni si è tolta la vita dopo aver scoperto alcune sue foto senza veli pubblicate su Facebook dal fidanzato. E' questa una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti per spiegare il tragico gesto di un'insegnate della International School di Choueifat ad Abu Dhabi.</span>
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<span style="font-size: small;">Leggi l'articolo</span></div>
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<span style="font-size: small;"><a href="http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_25/emma-jones-insegnante-uccisa-foto-nuda-abu-dhabi-marchetti_f29a3bfc-21f1-11df-8195-00144f02aabe.shtml">Foto osè su Facebook: "si è siucidata"</a></span></div>
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<span style="font-size: small;">Simona Marchetti, Corriere della Sera, 25 febbraio 2010</span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-11314496849142871822010-02-25T19:23:00.005+01:002010-04-08T12:22:59.140+02:0013enne si spoglia, si filma e... finisce in tribunale<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYZAk-ZDzgN60hBlfuAxtDD2u4318Euc_dkPI9oFv4lgCw1_fkEf3rtWlG3cOZ-au19pPYyJy0J3esxKiKS6MyS5bAS7F0SioGBSpQ_XSizOFxwDG-UhVR9F1DiPjuKPA3ZfJKeOxEfSxG/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYZAk-ZDzgN60hBlfuAxtDD2u4318Euc_dkPI9oFv4lgCw1_fkEf3rtWlG3cOZ-au19pPYyJy0J3esxKiKS6MyS5bAS7F0SioGBSpQ_XSizOFxwDG-UhVR9F1DiPjuKPA3ZfJKeOxEfSxG/s200/Cattura.PNG" width="180" /></a>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Prendi una giovane 13enne, mettile in mano un cellulare dotato di videocamera ed ecco cosa può succedere. </span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Il videospogliarello di una adolescente, nato per scherzo e diffuso tra amici e compagni dalla stessa protagonista, finisce su YouTube e da lì direttamente in mano ai Giudici del Tribunale dei Minori di Firenze che, considerandolo materiale pedopornografico, stanno ora verificando eventuali responsabilità.</span>
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<span style="font-size: small;">Leggi l'articolo</span></div>
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<span style="font-size: small;"><a href="http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/25-febbraio-2010/spogliarello-lolita-va-youtube-tribunale--1602541452219.shtml">Lo spogliarello della Lolita va su You Tube (e in Tribunale)</a></span></div>
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<span style="font-size: small;">Elisa Assini, Corriere della Sera, 25 febbraio 2010</span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-12638463718381986232010-02-19T10:20:00.004+01:002010-02-19T10:24:49.457+01:00Social Network o Grande Fratello?<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh46UoEOu6xWuUR6ArbUYeEZxSuaoB3FMaKBmEb2Pm761QmFqo8KT8hhCTgTT-QWbp1sC1cV9ZxKwWmiiJVUm8ZACpLR7zkVz4pLlllmcY4__uejGBNwyMuiJRzMkN2EIhLud79G9JWlhtV/s1600-h/twitterpleaserobme.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh46UoEOu6xWuUR6ArbUYeEZxSuaoB3FMaKBmEb2Pm761QmFqo8KT8hhCTgTT-QWbp1sC1cV9ZxKwWmiiJVUm8ZACpLR7zkVz4pLlllmcY4__uejGBNwyMuiJRzMkN2EIhLud79G9JWlhtV/s200/twitterpleaserobme.jpg" width="200" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Si chiama "Please Rob Me" ("Prego, derubami") l'ultima diavoleria figlia dei social network che, raccogliendo e rielaborando le informazioni liberamente accessibili a chiunque su Twitter, genera una lista in tempo reale delle persone lontane dalla propria abitazione dando così modo ai topi d'appartamento di andare a colpo sicuro. Ma questo è soltanto l'inizio, Goggle Buzz, promette infatti di arrivare fino alla localizzazione geografica dell'utente. Lo sanno bene personaggi del calibro di Paris Hilton, Lindsay Lohan e Orlando Bloom le cui ville sono state svaligiate da una gang nota che seguiva i loro spostamenti sui social network per organizzare i colpi.</span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Leggi l'articolo</span></span></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/02/18/news/pleaserobme_ladri_su_twitter-2342737/index.html?ref=search">Twitter sa se non sei a casa "I ladri possono approfittarne"</a><br />Alessio Balbi, La Repubblica, 18 febbraio 2010</span></span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-66652615494767954402010-02-09T15:03:00.020+01:002010-04-08T12:35:14.550+02:00I minori si "mostrano" sul web<div style="text-align: justify;">
<div style="border: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8966KSeUI3HgbsEvGpgZxnV10SX40348IcyqZ6Bcs78C1MWMrRFxXd7DVKbCOlGsvgDShyphenhyphennHPH5THw9jaJ37Jo7SrVhY5Uv2jspQRY_vORiameNF3dHu2jhiwUNAAno1jAKsVwwjEkacH/s1600-h/MinoriInternet.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kt="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8966KSeUI3HgbsEvGpgZxnV10SX40348IcyqZ6Bcs78C1MWMrRFxXd7DVKbCOlGsvgDShyphenhyphennHPH5THw9jaJ37Jo7SrVhY5Uv2jspQRY_vORiameNF3dHu2jhiwUNAAno1jAKsVwwjEkacH/s320/MinoriInternet.jpg" /></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">L'8% dei navigatori italiani tra i 15 e i 17 anni pubblica online proprie foto "osè". </span><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Questo quanto emerge dalla ricerca «Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani» realizzata da Save the Children e Adiconsum in occasione del Safer Internet Day e del lancio della campagna </span><span style="font-size: small;"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=9GNngWL88IY" style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Posta con la Testa</a></span><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">. </span></div>
<div style="border: medium none; font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
<span style="font-size: small;">Secondo i dati raccolti dalle due organizzazioni, che non negano come i risultati ottenuti potrebbero sottostimare un fenomeno di proporzioni anche molto più ampie, per il 47% dei pre-adolescenti e degli adolescenti italiani la prima pubblicazione in rete di immagini con riferimenti sessuali avviene tra i 10 e i 14 anni.</span></div>
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<span style="font-size: small;"><br /></span><br />
<span style="font-size: small;">Leggi l'articolo</span></div>
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<span style="font-size: small;"><a href="http://vitadigitale.corriere.it/2010/02/safer_internet_day_e_i_micidia.html">Internet e gli adolescenti italiani perduti"</a></span></div>
<div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Federico Cella, Corriere della Sera, 9 febbraio 2010</span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-80932797160369108582010-01-15T11:46:00.002+01:002010-01-15T12:00:34.878+01:00Riservatezza addio, parola di Facebook<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhryzny8uSMaZ2EEAJAjU0rDSR8Cp_QoRqFrXrNm20uBfIsfO8ZYDMHGD5ELOe94uCD5GPBNFjkxaazzHyEX37JhTssXpuj8Ou9LKy9XXhxRjRBjdtxZ3ZdfBoC40ma523kY7S-aqA-sfDh/s1600-h/zuck.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhryzny8uSMaZ2EEAJAjU0rDSR8Cp_QoRqFrXrNm20uBfIsfO8ZYDMHGD5ELOe94uCD5GPBNFjkxaazzHyEX37JhTssXpuj8Ou9LKy9XXhxRjRBjdtxZ3ZdfBoC40ma523kY7S-aqA-sfDh/s320/zuck.jpg" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Secondo Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, "gli utenti condividono senza problemi le informazioni personali online. Le norme sociali cambiano nel tempo. E così è anche per la privacy". La dichiarazione rilasciata dal CEO del noto social network è di quelle destinate a far discutere. Mark Zuckerberg ha infatti dato un taglio netto alle tante riflessioni in corso da tempo sui temi della riservatezza nell'era del web. </span><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Leggi l'articolo</span><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><a href="http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_gennaio_11/finita-era-privacy-internet_e8a18cf0-febe-11de-a5d5-00144f02aabe.shtml"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Zuckerberg: «Finita l'era della privacy»</span></a><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"></span><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Nicola Bruno, Corriere della Sera, 11 gennaio 2010</span></span><br />
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-74516126590631329842010-01-15T11:26:00.011+01:002010-01-15T12:04:01.588+01:00Digita il suo nome sul web e si ritrova protagonista di un film hard<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfarn9wf3PsKrqsq59vZfSmrP-HQaLuUlvXBbSm8kBOBXzI9vdOGw7KnyWwIchZfpznComcSK6RIrQW-xguvncrb_FJhCUN_teOn6k3MsuGkgnZfZoCXVrmmf79KafDS-pIaYJa6gI_CC5/s1600-h/video.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfarn9wf3PsKrqsq59vZfSmrP-HQaLuUlvXBbSm8kBOBXzI9vdOGw7KnyWwIchZfpznComcSK6RIrQW-xguvncrb_FJhCUN_teOn6k3MsuGkgnZfZoCXVrmmf79KafDS-pIaYJa6gI_CC5/s320/video.jpg" /></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">In provincia di Belluno una ventenne, </span><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">digitando il proprio nome all'interno di un motore di ricerca, </span><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">scopre sul web un video personale "hard" girato con il fidanzato e un amico. Lo spiacevole episodio sembra sia stato innescato dalla gelosia della ragazza del terzo protagonista del filmato a luci rosse che, trovato il file incriminato sul pc del compagno, non avrebbe esitato a spostarlo nella cartella condivisa di un noto software peer to peer, mettendolo in pochi secondi a disposizione del mondo web.</span><br />
</div><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Leggi gli articoli:</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/cronaca/2010/8-gennaio-2010/gira-video-porno-tre-ritrova-internet-col-suo-nome-1602260976308.shtml" style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Sesso a tre, gira un video e lo ritrova su Internet col suo nome nei titoli di testa</a><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Federica Fant, Corriere della Sera, 8 gennaio 2010</span></span><br />
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<span style="font-size: small;"><a href="http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/09/Cerca_suo_nome_sul_web_co_9_100109045.shtml" style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Cerca il suo nome sul web. Trova video hard privato</a><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Corriere della sera, 9 gennaio 2010</span><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"></span> </span><br />
<span style="font-size: small;"><a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/cronaca/2010/11-gennaio-2010/ragazza-video-hard-qualcuno-vuole-rovinarmi-1602270900744.shtml" style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">La ragazza del video hard «Qualcuno vuole rovinarmi»</a><br style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;" /><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Andrea Pasqualetto, Corriere della Sera, 11 gennaio 2010</span></span>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-10996323582520133162009-12-12T20:16:00.008+01:002010-01-15T11:48:24.690+01:00Licenziata per una mail<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs3hq6JwwKjXojB3hfX9hrcoQwOG-bCW2OE766eQHw4Cyd7hOyTCwYZ6XaIG48zCVumazZqKsTDpGLGTsSa-fXVPJGqsC8vr6iHD9a2i90Ay_MkpufvOt5io2g1sSV36549_EjxkGyucVX/s1600-h/email.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><img border="0" ps="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs3hq6JwwKjXojB3hfX9hrcoQwOG-bCW2OE766eQHw4Cyd7hOyTCwYZ6XaIG48zCVumazZqKsTDpGLGTsSa-fXVPJGqsC8vr6iHD9a2i90Ay_MkpufvOt5io2g1sSV36549_EjxkGyucVX/s200/email.gif" /></span></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Una mail per eleggere il collega più attraente finisce sul web e l'ideatrice dell'iniziativa ci rimette il posto. Il messaggio incriminato, inizialmente inviato ad un ristretto numero di colleghe, è finito nelle caselle mail di tutte le filiali del gruppo e, da qui, direttamente in rete con tanto di pubblicità negativa che l'azienda non ha ovviamente gradito.</span><br />
</div><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;"><br />
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<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Leggi l'articolo:</span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_12/mail-galeotta-simona-marchetti_d7ae0376-e71a-11de-bab0-00144f02aabc.shtml"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Gb: una mail le costa il posto</span></a></span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Simona Marchetti, Corriere della Sera, 12 dicembre 2009</span><br />
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-62913354187241385902009-12-05T17:34:00.013+01:002010-04-08T12:34:29.617+02:00Aumenta il numero di vite "rovinate" dai Social Network<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih6zdCt-miWnmVDZlzDZeg4rEJnYHiqz-DnSPfTH1UKwPFxT1w4rW3hRphW3YmFSZUQuLTylC0AYqUpUjwXVi0snjV7DDu2yKFDr7uk0Ms01u5O4764vyi1NEmjJKeq6WU8LVMFx6dUj3O/s1600-h/pericolofacebookjpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih6zdCt-miWnmVDZlzDZeg4rEJnYHiqz-DnSPfTH1UKwPFxT1w4rW3hRphW3YmFSZUQuLTylC0AYqUpUjwXVi0snjV7DDu2yKFDr7uk0Ms01u5O4764vyi1NEmjJKeq6WU8LVMFx6dUj3O/s200/pericolofacebookjpeg" width="155" /></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Dal primo quotidiano nazionale un utile resoconto di quello che può succedere utilizzando in modo sconsiderato ed imprudente i social network. <br />
</span><br />
<div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
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<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Leggi l'articolo:</span></div>
<div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_dicembre_03/facebook-rovina-vita_eafbb764-e00f-11de-9712-00144f02aabc.shtml">Quando Facebook rovina la vita</a></span></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Alessandra Carboni, Corriere della Sera, 3 dicembre 2009</span>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-46966928893116678222009-11-22T17:26:00.004+01:002009-11-23T18:12:49.845+01:00Internet e social network: una nuova sfida per la tutela dei diritti<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi40hJT_Wqegcb-BnYvaybnGWF4QYvO1PTadYba8BDyi3080q1y38DerJnAbO5txkc85GCBQ1o5d8LrP7AimyWNVfawNvHsrp6VnGqHnFsZ_SE-sw4zkwUCTltWFYqnkQ24ADdt13PPJ2SI/s1600/reputation+management1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi40hJT_Wqegcb-BnYvaybnGWF4QYvO1PTadYba8BDyi3080q1y38DerJnAbO5txkc85GCBQ1o5d8LrP7AimyWNVfawNvHsrp6VnGqHnFsZ_SE-sw4zkwUCTltWFYqnkQ24ADdt13PPJ2SI/s200/reputation+management1.jpg" yr="true" /></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Una volta, per far conoscere una storia, per render noto un sopruso o vendicarsi di un torto subito, occorreva rivolgersi, meglio se per il tramite di amicizie, ad un media tradizionale (giornali, tv ecc.). Oggi, grazie ad internet, tutto questo non è più necessario. Con pochi click è possibile comunicare con il mondo intero, portare a conoscenza della collettività vicende che altrimenti rimarrebbero nell'ombra e, al contempo, innescare una tra le più efficaci forme di giustizia sommaria, quella mediatica. </span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Di fronte ad un fenomeno sicuramente destinato ad allargarsi, però, le autorità e i sistemi normativi si mostrano impreparati ed incapaci a contrastare i risvolti più problematici come quelli della diffamazione online e, allo stesso tempo, a trovare un nuovo equilibrio tra la legittima libertà di espressione, il diritto alla privacy e quello alla reputazione. Succede così che si possa finire in tribunale per un commento su Twitter, una foto su Facebook o un post su un blog.</span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Leggi l'articolo:</span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/11/courtney-love-twitter-tribunale.shtml?uuid=0f25eb3e-d53c-11de-b4c7-32ad3f2d513a&DocRulesView=Libero">Occhio: si può finire in tribunale per uno sfogo su Twitter</a></span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Angela Manganaro, Il Sole 24 Ore, 19 novembre 2009</span><br />
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-85448890516416236782009-11-22T16:41:00.004+01:002009-11-23T18:21:19.678+01:00Troppo felice su Facebook per essere depressa e aver diritto al sussidio assicurativo<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjidQYU2qsf3sD0Ss3opaotbq3UScOGmUY5plNrRVB5_SinayBvC93faYNF1P9-EIU6MCJ0NHCtduXGDpNTI1pl7hC4neokDCafaPCfFfM-wET0mvTcJB781GpYNnaFT2dX-ymI78fn7c15/s1600/789616365-facebook-big-brother.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjidQYU2qsf3sD0Ss3opaotbq3UScOGmUY5plNrRVB5_SinayBvC93faYNF1P9-EIU6MCJ0NHCtduXGDpNTI1pl7hC4neokDCafaPCfFfM-wET0mvTcJB781GpYNnaFT2dX-ymI78fn7c15/s200/789616365-facebook-big-brother.jpg" yr="true" /></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Una trentenne canadese, affetta da grave depressione e per questo beneficiaria di un' assegno di malattia, si è vista interrompere la prestazione dopo che la compagnia assicurativa ha scoperto alcune foto su Facebook che ritraevano l'interessata in atteggiamenti e contesti non consoni alla sua malattia. La reazione dei cittadini canadesi al provvedimento non si è fatta attendere. La tanta solidarietà espressa nei confronti della donna, per il momento, ha costretto la società solo a dover spiegare pubblicamente le ragioni del proprio operato. Prevedere oggi come evolverà la vicenda è ancora prematuro, ma una cosa è certa: bisogna fare molta attenzione a cosa si racconta di sé in rete, perché i social network non servono solo per stringere amicizie...</span><br />
</div><span style="font-size: small;"><br />
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<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Leggi l'articolo</span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_22/perde_assegno_di_malattia_fd6ce2a2-d76c-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml">Pubblica in rete le foto mentre sorride e perde l'assegno di malattia</a></span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Francesco Tortora, Corriere della Sera, 22 novembre 2009</span><br />
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-40435230705712925162009-11-15T14:28:00.000+01:002009-11-15T14:28:27.016+01:00Pubblica su YouTube il video sull'insegnante. Multa di 20.000 euro ai genitori<div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTN0NFk1i2PEwoXUCPyzwV6txUcr_Fn71TXnLSO7Ff_US-AVQy3uIf3DEppJSezV-pe_5nuiyO7rhM64KzCy1VfHX9e52-2J5SWKg3Et-EygLVvX5-VzFDCRMGIp5Y0iBW6sg0sx_Dby8E/s1600-h/Risarcimento.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTN0NFk1i2PEwoXUCPyzwV6txUcr_Fn71TXnLSO7Ff_US-AVQy3uIf3DEppJSezV-pe_5nuiyO7rhM64KzCy1VfHX9e52-2J5SWKg3Et-EygLVvX5-VzFDCRMGIp5Y0iBW6sg0sx_Dby8E/s320/Risarcimento.jpg" /></a><span style="font-size: small;">I giovani, si sa, non sempre calcolano i rischi delle proprie azioni... E a pagare il conto ci devono pensare i genitori. Così è andata anche ad una coppia lombarda che, a causa di un video pubblicato dal figlio su YouTube, ha dovuto sborsare 20.000 euro. Su denuncia dell'inconsapevole protagonista del video, professoressa del giovane "cineasta", il Giudice ha infatti ritenuto le immagini contenute nella registrazione "lesive del decoro e della reputazione", riconoscendo all'insegnante un risarcimento per i danni inferti alla sua immagine.</span><br />
</div><div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><br />
</div><div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><span style="font-size: small;">Leggi l'articolo:</span><br />
</div><div style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><a href="http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_14/filma_2ee14012-d0e7-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml"><span style="font-size: small;">Filma la prof, il video su YouTube: ai genitori multa da 20 mila euro</span></a><br />
</div><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Corriere della Sera, 14 novembre 2009</span></span>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-15533688252406247452009-11-13T19:30:00.002+01:002009-11-23T18:22:46.779+01:00Francia: semplificata la cancellazione di dati personali dalla rete<div style="border: medium none; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEHC-yMqYY4EJGiLNye7BWdnOR834iE4EMJwH1WNX-_CqaXIXuK6yu0UZq-ZvIuBXjrRumKGaURVXBC6lZ9GU4zxv196xRk0m1xdMHOceidJevoAT1MjH2_3Og9nOyGTNZBeAjbx3s7kEF/s1600-h/delete.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><img border="0" sr="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEHC-yMqYY4EJGiLNye7BWdnOR834iE4EMJwH1WNX-_CqaXIXuK6yu0UZq-ZvIuBXjrRumKGaURVXBC6lZ9GU4zxv196xRk0m1xdMHOceidJevoAT1MjH2_3Og9nOyGTNZBeAjbx3s7kEF/s320/delete.jpg" /></span></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Per dare una risposta a quel 71% di cittadini francesi sensibili al tema della protezione dei dati personali, il sottosegretario francese all’economia telematica Nathalie Kousciusko-Morizet si è detta convinta della necessità di semplificare le procedure di cancellazione dalla memoria della rete delle informazioni ritenute lesive del cosiddetto “diritto all’anonimato” o “diritto all’oblio telematico”.</span><br />
</div><div style="border: medium none; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br />
</span><br />
</div><div style="border: medium none; text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Leggi l'articolo:</span><br />
</div><div style="border: medium none; text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2009/11/internet-francia-diritto-oblio-social-network.shtml?uuid=f1e3d474-d067-11de-82e7-5bccff4d3984&DocRulesView=Libero">Diritto all'oblio sul web, Francia in prima linea</a></span><br />
</div><div style="border: medium none; text-align: justify;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Il Sole 24 Ore, 13 novembre 2009</span><br />
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-65733501089715589852009-11-04T17:25:00.016+01:002009-11-23T18:24:39.968+01:00La forza dei social network<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUYqY5pFCLg6oJutOZhrMyE_JmlHSHt3mD8H3Fqwai-rSrio1BrgCqrU5Z5kGofuuoC9ut26rU1Wpwx-ay2y5EHCeBCYl7XFMp5YFxuFUR7fdGdrxWc5NBQO8nuxWURwItlDC1tlo6iSIz/s1600-h/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUYqY5pFCLg6oJutOZhrMyE_JmlHSHt3mD8H3Fqwai-rSrio1BrgCqrU5Z5kGofuuoC9ut26rU1Wpwx-ay2y5EHCeBCYl7XFMp5YFxuFUR7fdGdrxWc5NBQO8nuxWURwItlDC1tlo6iSIz/s200/images.jpg" vr="true" /></a><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Le vicissitudini legate allo smarrimento di un cellulare sono alla base di una riflessione sulle nuove dinamiche generate dai social network fatta da Marco Pratellesi sulle pagine del blog del Corriere della Sera. Il modo in cui la proprietaria del telefono è tornata in possesso dell’oggetto perduto dimostra infatti come la rete e le sue capacità aggregative siano in grado di stravolgere i tradizionali equilibri che hanno finora regolato il sistema mediatico. Al termine della sua analisi, Pratellesi traccia un utile elenco di insegnamenti che sarebbe il caso cominciassimo tutti a tenere in debita considerazione.</span><br />
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</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Trebuchet MS;">Leggi l'articolo:</span></span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Trebuchet MS;"><a href="http://mediablog.corriere.it/2009/11/il_giornalismo_nella_nuova_soc.html">Il giornalismo nella nuova società</a></span></span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Trebuchet MS;">Marco Pratellesi</span></span><br />
</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-36825090366143502292009-10-29T20:11:00.021+01:002009-10-30T17:29:54.621+01:00Mail indesiderate? No, grazie!<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhukcg1AFcoRiTGP0slyF9MF7D3Wshs26kitx3JGxplvrWcycsL60HoDOtqgqb1ifGnVJyi6vQckIRftj5pc6Qx6Bizq_mihbZU3bklvuCicE1UN3gcW1uYhqa-qQMlifBryg7RZD1W3VCw/s1600-h/no-spam.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhukcg1AFcoRiTGP0slyF9MF7D3Wshs26kitx3JGxplvrWcycsL60HoDOtqgqb1ifGnVJyi6vQckIRftj5pc6Qx6Bizq_mihbZU3bklvuCicE1UN3gcW1uYhqa-qQMlifBryg7RZD1W3VCw/s320/no-spam.gif" vr="true" /></span></a><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Ogni volta la stessa storia: la casella mail è piena di messaggi pubblicitari inutili e soprattutto mai richiesti. Fenomeni anche noti come spamming o phishing sono ormai dilaganti e non ci sono filtri che tengano. </span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Ma la legge cosa dice? Esiste la possibilità di opporsi a queste pratiche? </span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">La risposta è sì: vediamo come.</span><br />
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<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Leggi l'articolo:</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: large;"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.doctorprivacy.it/documenti/Articoli/Spamming%20e%20strumenti%20di%20tutela%20-%20Elena%20Frumento.pdf">Spamming: gli strumenti di tutela previsti dal Codice Privacy (D.Lgs. 196/2003)</a> </span></span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: large;"><span style="font-size: small;"> di Elena Frumento </span><br />
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</div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6458034958110722712.post-47830674407433362962009-10-29T18:07:00.017+01:002010-04-08T12:31:10.168+02:00Sbagliando si impara (ma è meglio non sbagliare)<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBl1rgmIV4CdeoMptoE6ek1RvTus3h44ukrn9-BVSwwTxY2JEzhujSPDsn7GRc8SfdOwOiuCQ7AKmTCuP9YbcjIrCCfnydOswZoAjs_rnaFZWsEIRFBHBWfdk_eT_B8qIWyyV4HDiawNeM/s1600-h/WhereCanITrainFish.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBl1rgmIV4CdeoMptoE6ek1RvTus3h44ukrn9-BVSwwTxY2JEzhujSPDsn7GRc8SfdOwOiuCQ7AKmTCuP9YbcjIrCCfnydOswZoAjs_rnaFZWsEIRFBHBWfdk_eT_B8qIWyyV4HDiawNeM/s200/WhereCanITrainFish.gif" vr="true" /></a><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Per tutelare la propria web reputation le cautele non sono mai troppe e le carte bollate non sempre portano al risultato sperato. Ecco un esempio di azioni che creano più problemi di quanti ne risolvano.</span></b></span></div>
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<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Pesce grande mangia pesce piccolo. Da che mondo è mondo le cose sono sempre andate più o meno così, soprattutto quando da una parte c’era una grande azienda e, dall’altra, una piccola realtà o un privato cittadino. Con l’avvento del web però questo schema pare aver perso molta della sua inevitabilità al punto da dovercisi chiedere oggi chi sia il più forte tra una realtà dotata di risorse ingenti come un’impresa e l’utente singolo o associato. Esemplare in tal senso è una vicenda che nel 2004 ha visto su opposte barricate un colosso dell’industria italiana, ovvero Trenitalia, ed il sito di approfondimento www.autistici.org. Tutto ha avuto inizio con la messa on line da parte di autistici.org di una pagina satirica sviluppata sulla base grafica del sito delle ferrovie italiane e realizzata per denunciare “la collaborazione offerta da Trenitalia alla guerra in Iraq attraverso il trasporto di armi sul territorio italiano".<br />
Sentitasi diffamata, Trenitalia non ha perso tempo e, attraverso i suoi legali, ha richiesto ed ottenuto dal giudice la rimozione della pagina incriminata mediante ordinanza di sospensione. Tutto risolto? Niente affatto. Mentre copie del sito denigratorio giravano liberamente in rete seguendo il più classico degli schemi virali oggi tanto sfruttati per scopi di marketing e promozione, il web e la blogsfera reagivano ad un provvedimento considerato censorio con una mobilitazione massiccia tesa a contrastare le azioni di Trenitalia e il suo malriuscito tentativo di chiudere la questione senza troppi clamori. Colta dall’effetto boomerang delle proprie azioni e dall’ottenimento da parte di autistici.org del ritiro del provvedimento di rimozione della pagina, a Trenitalia non è restato che accettare la sconfitta e lasciare che la pagina fosse di nuovo disponibile in rete, questa volta però con una visibilità che le stesse azioni intraprese dall’azienda a propria tutela non avevano fatto altro che incrementare significativamente. </span></div>
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<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Da ciò ne discende un chiaro insegnamento: la rete richiede prudenza e consapevolezza delle dinamiche che la governano. Quando ci si confronta con il web, occorre essere consci che le vie legali e le carte bollate non sempre portano a dei risultati effettivi. Può infatti capitare, ed è questo il caso di Trenitalia, che, per quanto si provi ad affrontare i problemi secondo schemi tradizionali, gli stessi non facciano altro che diventare sempre più grandi e ingestibili. </span></div>
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<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Vedi la pagina: <a href="http://www.autistici.org/zenmai23/trenitalia/">http://www.autistici.org/zenmai23/trenitalia/</a></span></div>
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<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif; font-size: small;">Vai alla documentazione sul caso: <a href="http://www.autistici.org/ai/trenitalia/">http://www.autistici.org/ai/trenitalia/</a></span></div>Doctor Privacyhttp://www.blogger.com/profile/02708510227461914011noreply@blogger.com0