
Di fronte ad un fenomeno sicuramente destinato ad allargarsi, però, le autorità e i sistemi normativi si mostrano impreparati ed incapaci a contrastare i risvolti più problematici come quelli della diffamazione online e, allo stesso tempo, a trovare un nuovo equilibrio tra la legittima libertà di espressione, il diritto alla privacy e quello alla reputazione. Succede così che si possa finire in tribunale per un commento su Twitter, una foto su Facebook o un post su un blog.
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Angela Manganaro, Il Sole 24 Ore, 19 novembre 2009